CONSERVAZIONE DEI LIQUIDI SCHIUMOGENI
I componenti attivi di qualsiasi liquido schiumogeno hanno una certa tendenza a subire nel tempo alcune modificazioni delle loro proprietà iniziali, dovute essenzialmente all’azione dell’aria.
Ciò si verifica in misura tanto maggiore, quanto più è alta la temperatura.
Qui di seguito vengono esposte le principali regole per la corretta conservazione del liquido schiumogeno, onde ottenere la durata utile di 5 anni, che viene considerata la conservazione minima garantita per uno schiumogeno, prodotto secondo le attuali conoscenze tecniche.
CONSERVAZIONE IN CONTENITORI MOBILI (fusti, taniche, ecc.)
- Evitare di lasciare aperti i recipienti oltre lo stretto necessario (tempo di prelievo) per prevenire ossidazione ed evaporazione.
- Se i contenitori sono in ferro è necessario tenerli al riparo dall’atmosfera salina e/o dall’azione congiunta dell’acqua piovana e di altri componenti aggressivi quali anidride solforosa e altri gas di natura acida. Qualora ciò non fosse possibile, l’ossidazione esterna può essere contenuta mediante adeguata verniciatura
- Nel caso di contenitori di plastica, è bene evitare l’azione dei raggi ultravioletti sui polimeri, provocata dalla diretta esposizione alla luce del sole, sebbene i contenitori attualmente disponibili siano realizzati con polietilene contenete speciali componenti contro gli effetti dell’irraggiamento.
CONSERVAZIONE IN SERBATOI
- Evitare che nei serbatoi vengano immesse sostanze inquinanti, acqua o liquidi schiumogeni incompatibili.
- Durante l’immissione di un nuovo schiumogeno o in occasione di travasi e/o ricicli, evitare l’eccessiva formazione di schiuma nel serbatoio perché questa schiuma, per successiva essicazione, può dar luogo ad una graduale formazione di depositi solidi.
- Il livello del liquido schiumogeno nel serbatoio deve essere mantenuto alto ed è altresì bene limitare al massimo la circolazione dell’aria per evitare gli effetti negativi dell’ossidazione e dell’evaporazione. Si tenga presente che le variazioni di temperatura esterna portano ad una dilatazione della massa liquida con relativa entrata ed uscita d’aria ad ogni oscillazione. L’entità della dilatazione è poco inferiore ad un litro/metro cubo per ogni 10°C di escursione termica.